Un solo pilota sugli aerei entro il 2030….Voi cosa ne pensate?
La richiesta dei maggiori produttori di aeromobili europei, Airbus e Dassault, al vaglio dell’Easa: i costi per le compagnie si ridurrebbero ma ci sono problemi legati alla sicurezza
La possibilità di avere un unico pilota alla guida di un aereo di linea potrebbe presto diventare realtà. La proposta avanzata da due dei maggiori produttori di aeromobili in Europa, Airbus Se e Dassault Aviation Sa, è al vaglio dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa). L’idea nasce da una necessità di tagliare i costi sostenuti dalle compagnie aeree, ancora in fase di lenta ripresa dopo la crisi pandemica, e punta a modernizzare il settore tramite una rivoluzione che potrebbe favorire una migliore allocazione delle risorse, sia in termini di costi economici che dal punto di vista delle energie fisiche dei piloti.
Questa soluzione permetterebbe ai piloti di programmare degli orari di riposo in fase di crociera, mantenendo la compresenza di pilota e copilota durante i delicati momenti di decollo e atterraggio. Questo progetto trova un discreto sostegno presso le compagnie aeree di molteplici Paesi europei, tra cui l’Italia, ma lascia interdetta l’opinione pubblica, preoccupata da un possibile calo del livello di sicurezza a bordo, nonché diverse associazioni dei piloti, preoccupate da eventuali massicci tagli del personale.
La data fissata nella proposta, il 2030, risulta difficile da rispettare secondo l’Easa, secondo cui potranno essere effettuate alcune operazioni a raggio limitato per testare la funzionalità del mono-pilota, ma l’eventuale generalizzazione di questa pratica dovrà aspettare ancora un po’ per l’agenzia. Questo perché la limitazione dell’obbligo del doppio controllo alle sole fasi complesse del volo deve essere compensata da un avanzamento dei sistemi di sicurezza automatici degli aerei.
Per questo motivo i principali indiziati per i primi test sono i velivoli civili tecnologicamente più avanzati in circolazione, come il Boeing 787 e l’Airbus A350, i quali fungono da punto di riferimento per la modernizzazione di ogni altro modello ad uso civile. Il principale obiettivo tecnico è quello di ampliare le casistiche in cui il pilota automatico entra in funzione, nella sostanza i sistemi d’automazione dovranno consentire al pilota di gestire un doppio carico di lavoro. Se con l’implementazione tecnologica la sicurezza verrà dimostrata potremo assistere ad una riduzione del numero di piloti a bordo nelle lunghe tratte, dagli odierni tre o quattro passeremo a due, con una sperimentazione che partirebbe già dal 2027 per le spedizioni cargo. Il tutto dovrà passare dall’approvazione delle Nazioni Unite che, tramite l’agenzia Icao, daranno una risposta entro la fine di quest’anno.
Voi cosa ne pensate?
FONTE: EUROPATODAY 09.02.2023